I ricavi della musica registrata in Italia sono cresciuti del 18,3%

I ricavi della musica registrata in Italia hanno superato i 153 milioni di euro nel primo semestre del 2022, segnando una crescita su base annua del 18,3%.

Le entrate del primo semestre sono aumentate di 23,6 milioni di euro rispetto ai 129,4 milioni di euro generati nel primo semestre del 2021.

Questi numeri sono stati confermati oggi (1 settembre) dalla FIMI, l’organizzazione che rappresenta l’industria italiana della musica discografica e di cui fanno parte Universal Music, Sony Music, Warner Music e BMG.

Uno dei maggiori momenti salienti dei primi sei mesi dell’anno nel mercato della musica registrata in Italia è stato che sia i singoli che gli album più venduti nella Top 10 erano composti interamente da artisti locali.

Parlando con MBW, l’amministratore delegato di FIMI, Enzo Mazza, ha affermato che il predominio degli artisti nostrani nel mercato “è in gran parte dovuto ai forti investimenti delle etichette in nuovi talenti”.

Mazza ha anche osservato che negli ultimi 10 anni c’è stato “un forte passaggio generazionale”, con l’età media di un artista nella top ten in calo del 35% rispetto al 2012. L’età media degli artisti che compaiono nella Top 10 in Italia lo scorso anno era 26, contro 36 nel 2012.

Altrove nel rapporto di FIMI, l’organizzazione rivela che i ricavi da streaming audio in abbonamento sono cresciuti del 13,7% raggiungendo i 76,8 milioni di euro, in aumento di 9,3 milioni di euro rispetto ai 67,5 milioni di euro generati nello stesso periodo dell’anno scorso.

I ricavi da streaming audio supportati da pubblicità, nel frattempo, sono cresciuti del 33,1% a 22,1 milioni di euro nel primo semestre.

Complessivamente, lo streaming musicale (incluso l’audio supportato da pubblicità e in abbonamento, oltre agli annunci video digitali) ha generato 118 milioni di euro nel primo semestre, con un aumento del 20,8% su base annua.

Le vendite di vinili sono cresciute del 17,5% a 14,7 milioni di euro nel primo semestre rispetto ai 12,5 milioni di euro del primo semestre 2021.

Complessivamente, la musica fisica detiene una quota del 17% del mercato locale della musica registrata, mentre lo streaming rappresenta l’83%.

Il predominio degli artisti italiani sul mercato nel primo semestre fa parte di una tendenza emersa in Italia negli ultimi due anni.

Nella prima metà del 2021, ad esempio, l’intera Top 13 della classifica degli album nazionali in Italia e l’intera Top 10 della classifica dei singoli del paese per il primo semestre del 2021 era composta da artisti italiani e in lingua italiana, secondo i dati FIMI/GFK.

Inoltre, ogni album nella Top 20 della classifica nazionale degli album del paese per l’intero anno 2021 proveniva da un artista locale. Inoltre, anche l’intera Top 10 della sua classifica dei singoli dell’anno era composta interamente da artisti italiani.

I risultati odierni del primo semestre 2022 seguono la notizia di marzo secondo cui i ricavi della musica registrata italiana sono cresciuti del 27,8% nel 2021 per raggiungere $ 392,4 milioni (€ 332 milioni), in aumento di € 72 milioni ($ 85 milioni) rispetto al 2020, quando il mercato ha generato € 259,89 milioni ($ 296,3 milioni) in proventi della musica registrata.

Contenuto liberamente ispirato a: https://www.musicbusinessworldwide.com/italys-recorded-music-revenues-grew-18-3-in-h1-with-top-10-singles-and-albums-dominated-by-local-acts1/

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